La complessità dello scenario per le banche italiane

Nel corso degli ultimi anni il settore bancario italiano è stato caratterizzato da una serie di discontinuità e criticità che hanno influito in modo rilevante sui risultati economici degli istituti. Tra questi il debole contesto macroeconomico, che ha determinato un forte deterioramento della qualità del credito e una contrazione dei volumi rispetto ai livelli pre-crisi, il quadro dei tassi di riferimento, che dal 2015 continua a pesare sulla redditività del settore, e il profondo cambiamento del quadro regolamentare (avvio della vigilanza unica a livello europeo e nuove direttive, come ad esempio Guidance on NPL, MIFID2, IFRS9, ecc.), che ha determinato significativi impatti organizzativi e costi di compliance.

Il processo di trasformazione degli intermediari bancari

Le banche italiane hanno reagito attivando programmi di trasformazione che stanno modificando in modo considerevole la fisionomia del settore. In primis, le banche hanno affrontato in modo deciso il ‘nodo degli Non Performing Loan (NPL)’ attivando robusti piani di deleveraging di crediti deteriorati. In secondo luogo, hanno attivato importanti interventi di ottimizzazione dei modelli distributivi e di efficientamento di processi e strutture. Infine, le banche sono riuscite a completare i programmi di rafforzamento patrimoniale che hanno permesso al settore di raggiungere livelli di Capital Ratio compliant con le richieste del regulator europeo.

Oggi il settore bancario italiano si sta preparando ad affrontare nuove importanti sfide. Oltre ad aspetti ormai considerati come parte di uno scenario ‘new normal’, come la forte pressione regolamentare e il quadro macroeconomico ancora debole seppure in ripresa, si aggiungono elementi disruptive, quali l’evoluzione della domanda e delle modalità di fruizione dei servizi bancari da parte della clientela, il processo di innovazione tecnologica e di digitalizzazione e la forte pressione competitiva, con l’ingresso nel settore degli operatori fintech e dei digital champion (Google, Amazon, ecc.).

Per monitorare lo stato di salute del settore e per studiare l’andamento dei principali indicatori economici e patrimoniali dell’industry bancaria italiana, KPMG effettua con cadenza semestrale un’approfondita analisi di bilancio su un campione rappresentativo di gruppi bancari italiani, con particolare focus sull’attività di intermediazione fondi per la clientela, su redditività ed efficienza, sulla qualità del credito e sulla dotazione patrimoniale.