Il mercato in cerca di una direzione fra segnali spesso discordanti

Mercato M&A in Italia nel primo semestre 2022: il rapporto KPMG

Mercato M&A in Italia nel primo semestre 2022: il rapporto KPMG

  • La forte virata verso politiche monetarie restrittive viene bilanciata da occupazione e domanda ancora sostenute;
  • I Private Equity si confermano protagonisti del mercato.

Milano, 30 giugno 2022 – Il mercato italiano M&A risente dell’incertezza dello scenario macroeconomico e geopolitico e rallenta rispetto allo scorso anno. In particolare, si fanno sentire le conseguenze del conflitto russo – ucraino, dei costi dell’energia e delle materie prime e delle relative strozzature nelle supply chain. Fattori che stanno generando un atteggiamento di prudenza da parte degli investitori.

Nel primo semestre 2022, sono state concluse 537 operazioni (-13% rispetto alle 616 operazioni dello stesso periodo dello scorso anno) per un controvalore pari a circa 30 miliardi di euro (rispetto ai 52 miliardi del primo semestre 2021 su cui incideva però l’operazione Stellantis pari a 19,8 miliardi).

Per Max Fiani, Partner KPMG e curatore del rapporto “I dati registrati nel secondo trimestre confermano i trend osservati nei primi mesi dell’anno. I controvalori subiscono un forte rallentamento, mentre risulta meno definito il calo dei volumi grazie alla tenuta del mid-market. In questo contesto, hanno avuto un ruolo centrale i Private Equity, che hanno continuato ad investire capitale nelle aziende italiane ed hanno affiancato le società presenti nei loro portafogli nel percorso di crescita per linee esterne attraverso operazioni di add-on”.

Si rafforza, ulteriormente, il trend positivo degli investitori esteri sul territorio nazionale. Si registrano 191 operazioni (+10,5% rispetto al 2021) per un controvalore di 10,4 miliardi di euro (+25,2% rispetto allo stesso periodo del precedente anno). I principali attori esteri restano i Fondi di Private Equity, con circa 43 operazioni per 6,1 miliardi di euro. Tra le principali operazioni ricordiamo la finalizzazione dell’acquisizione e della successiva offerta pubblica di acquisto, con finalità di delisting su Falck Renewables S.p.A. da parte di JP Morgan Chase & Co., attraverso la nuova società Green Bidco S.p.A., per un controvalore complessivo di 2,9 miliardi di euro.

Il perdurare della situazione di incertezza e forte volatilità dei mercati dei capitali ha influito anche sulle operazioni di quotazione sul mercato borsistico italiano. Da inizio anno sono state registrate 9 IPO per un controvalore totale di circa 900 milioni, senza considerare l’IPO di De Nora (nel primo semestre 2021 erano state 16 le operazioni per oltre 600 milioni di euro). A causa dell’elevata volatilità ENI ha deciso di posticipare la quotazione di Plenitude, attiva nella commercializzazione e vendita di energia elettrica e gas, nonostante un forte interesse dimostrato dagli investitori, mentre è stata fissata per il 30 giugno la data di quotazione di Industrie De Nora S.p.A., con un prezzo per azione pari a 13,5 euro, per una capitalizzazione totale di 2,72 miliardi, post aumento di capitale.

Da segnalare, sui mercati borsistici stranieri, la quotazione di Vår Energi ASA, Società norvegese di proprietà di ENI che si è quotata sulla borsa di Oslo raccogliendo 800 milioni di euro, per circa l’11% e rappresenta la più grande IPO di una Società attiva nell’Oil&Gas da oltre un decennio sul mercato norvegese.

Dopo un primo trimestre che ha visto i settori Consumer & Industrial Markets particolarmente attivi, a fine giugno tornano protagonisti il settore del Support Services and Infrastructure, dei Financial Services e dell’Energy and Utilities, che rappresentano rispettivamente il 31%, il 24%, il 23% del controvalore totale del primo semestre 2022 (complessivamente sono pari al 78% del mercato).

Nel settore del Support Services and Infrastructure ricordiamo la cessione dell’88% di Autostrade per l’Italia al consorzio formato da CDP Equity, The Blackstone Group International Partners e Macquarie European Infrastructure Fund 6, per un controvalore di oltre 8 miliardi di euro. In termini di volumi molto attivo il segmento ‘business services’ dove GI Group ha già concluso 2 acquisizioni all’estero rilevando Grupo Focun in Colombia e Stato Consultoria in Brasile. Anche la quotata S.I.F. Italia S.p.A., attiva nel nostro Paese nella fornitura di servizi di gestione e amministrazione di complessi immobiliari, ha acquistato la società Studio Campana Zeni e la società Casadio, Aimi & Partners Italia S.r.l..

Gli investimenti previsti dal PNRR e la crescente volontà di investire in energie rinnovabili per ridurre la dipendenza dei paesi europei dal gas russo, hanno generato una forte spinta nel settore Energy & Utilities che ha visto due principali trend: la dismissione da parte delle società multi-utilities, come A2A e ACSM, di asset ritenuti non più strategici in ambito di distribuzione gas; e gli investimenti in società rinnovabili come la già citata operazione di delisting di Falck Renewables S.p.A. per un controvalore di 2,9 miliardi di euro e l’acquisizione da parte di Enel Produzione S.p.A. di ERG Hydro S.r.l., che detiene un portafoglio di 19 impianti idroelettrici e 7 micro centrali idroelettriche per una capacità totale installata di 527MW, per un controvalore complessivo di più di 1,2 miliardi di euro.

Il settore finanziario beneficia dell’importante operazione di riorganizzazione tra CDP ed il MEF per le partecipazioni in SACE e Simest, per un controvalore complessivo di circa 4,5 miliardi di euro. Nel comparto Assicurativo troviamo anche il Gruppo Generali che ha concluso l’acquisto del 6,834% del capitale sociale di Società Cattolica di Assicurazione S.p.A. attraverso una procedura di reverse accelerated book-building (RABB) per un esborso complessivo di oltre 105 milioni di Euro, e, avendo superato la soglia del 90%, ha provveduto a depositare il documento informativo relativo alla procedura per l’assolvimento dell’obbligo di acquisto delle azioni residue di Cattolica di Assicurazione S.p.A.  Il settore bancario è stato altrettanto attivo con la cessione da parte del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e di Schema Volontario di Intervento (SVI) della partecipazione di controllo (pari a circa l’80%) detenuta nel capitale di Banca Carige, a favore di BPER Banca per un importo simbolico di €1. Successivamente BPER lancerà un’OPA sul 20,582% del capitale sociale di Banca Carige. Il Gruppo Unicredit ha completato la cessione del 18% del capitale di Yapi Ve Kredi Bankasi A.S a Koç Holding, che ha esercitato il diritto di prelazione, per circa 300 milioni di euro. Sparkasse, tramite Offerta Pubblica di Acquisto volontaria ha finalizzato acquisizione del 58,5496% nel capitale di CiviBank per un controvalore di € 100,67 milioni, salendo dal 17,9% detenuto a fine 2021 fino al 75,643%. Infine, il gruppo Francese Crédit Agricole ha acquistato una partecipazione pari al 9,18% nel capitale del Banco BPM con un investimento stimato in circa 350 milioni di euro.

Nel comparto del Consumer Markets, il Food&Beverage conferma la propria posizione di rilievo con il gruppo Campari che ha messo a segno l’acquisizione del marchio Picon e delle relative attività, per un controvalore complessivo di 119 milioni di euro, con obiettivo di rafforzare la posizione nel mercato strategico degli aperitivi in Francia. Il Gruppo Granarolo ha rilevato il 51% di White & Seeds, start-up specializzata in prodotti proteici in formato ready to eat.

Anche nel secondo trimestre da segnalare nel settore Healthcare, l’ingresso di Exor nel mondo della sanità, con l’acquisto del 45% del capitale di Lifenet Healthcare, società italiana attiva nel settore della salute, focalizzata nella gestione degli ospedali e delle cliniche ambulatoriali con un investimento di 67 milioni di euro e le successive acquisizioni da parte di Lifenet nel capitale del Gruppo Poliambulatorio Chirurgico Modenese e di Modena Sanità S.r.l., società che detiene gli immobili strumentali.

Outlook 2022

Il dossier più rilevante sul mercato italiano al momento è la cessione di Atlantia ad una NewCo partecipata al 65% da Edizioni e al 35% da Blackstone Inc. per un controvalore complessivo pari a 12,7 miliardi di euro.

Tra le operazioni che dovrebbero concludersi nei prossimi mesi ricordiamo la cessione da parte di Exor della partecipazione in PartnerRe, riassicuratore globale, al gruppo francese di mutua assicurazione, Covea, per un controvalore pari a 7,8 miliardi di euro; ancora in attesa dell’autorizzazione dell’antitrust, l’operazione Italgas/DEPA Infrastructure S.A. si dovrebbe chiudere auspicabilmente prima dell’inizio dell’estate per un ammontare pari a 733 milioni di euro. L’accordo stipulato da Eni per la cessione a Snam del 49,9% delle partecipazioni detenute nei gasdotti internazionali che collegano Algeria ed Italia e quelli che collegano la Tunisia all’Italia per 385 milioni di euro.

Sempre nel settore Energy&Utilities segnaliamo infine il recente accordo tra la holding della famiglia Garrone-Mondini ed il fondo IFM Investors al fine di stabilire una partnership che prevede l’ingresso del fondo al 35% in una Newco che deterrà la partecipazione in ERG, per un importo iniziale di circa 1 miliardo di euro.

“Ad oggi la pipeline M&A risulta ancora sostenuta dalle grandi operazioni annunciate che fanno ipotizzare una chiusura d’anno 2022 in linea con quanto registrato negli anni di pre-pandemia. L’attività del prossimo semestre sarà fortemente impattata dal bilanciamento tra le politiche monetarie restrittive messe in atto dalle Banche Centrali al fine di contrastare le forti spinte inflazionistiche e la capacità di risposta da parte degli operatori economici, delle aziende e dei Governi nel sostenere l’occupazione e la domanda anche attraverso opportune politiche fiscali per evitare, in ogni modo, il rischio recessione” conclude Fiani.