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La tecnologia emergente rappresenta il principale fattore di rischio per la crescita

La tecnologia disruptive rappresenta il rischio principale e la più grande minaccia alla crescita dell'organizzazione nei prossimi 3 anni. Di fronte a questi rischi, i CEO continuano a dare la priorità agli investimenti digitali, con il 72% che dichiara di avere una strategia di investimento digitale aggressiva, volta a garantire loro lo status di first mover o fast follower.

L’avanzamento della digitalizzazione e della connettività in tutta l'azienda può essere guidato da modalità di lavoro sempre più flessibili e da una maggiore consapevolezza delle minacce alla sicurezza informatica.

La trasformazione digitale è fondamentale per guidare la crescita in uno scenario incerto

L'attuale fase di profonda incertezza sta spingendo i CEO a continuare a dare priorità alla trasformazione digitale, considerato uno dei temi più importanti per favorire la crescita. Tuttavia, il 40% delle aziende ha momentaneamente sospeso le proprie strategie di trasformazione digitale e un altro 37% prevede di adottarle nei prossimi 6 mesi.

Nel medio-lungo termine, il 74% dei CEO intervistati concorda sul fatto che gli investimenti nella digitalizzazione e nelle strategie ESG siano indissolubilmente legati.

La trasformazione digitale è diventata più costosa negli ultimi anni, gli investimenti dovrebbero avere la priorità in quelle aree che guidano la crescita. In tempi incerti, è fondamentale che le aziende gli investimenti digitali sulle opportunità che creano valore di impatto e misurabile.

Diventa, inoltre, sempre più importante per le aziende collaborare con realtà (ad esempio start-up, fintech e altro) che possono aumentare agilità e resilienza

I CEO stanno prendendo provvedimenti per sospendere o ridimensionare le strategie di digital transformation per prepararsi alla possibile recessione?

Hanno già preso provvedimenti

Prevedono di prendere provvedimenti nei prossimi 6 mesi

Non prevedono nessuna azione

Fonte: KPMG 2022 CEO Outlook

Focus sui rischi reputazionali e tecnologici

Il rischio reputazionale, e quindi il pericolo di un disallineamento rispetto alla percezione della propria azienda da parte di clienti e opinione pubblica, sta destando maggiori preoccupazioni tra i CEO rispetto all'inizio del 2022 (10% ad agosto contro il 3% a febbraio). In risposta alle sfide geopolitiche, il 51% delle organizzazioni globali ha interrotto la collaborazione con la Russia e il 34% prevede di farlo nei prossimi 6 mesi.

La sicurezza informatica non rappresenta più uno dei primi 5 rischi legati alla crescita per i CEO, con solo il 6% degli intervistati che l'ha indicata come rischio principale (17% a febbraio 2022). Tuttavia, il 77% dei CEO afferma che la propria organizzazione considera la sicurezza informatica una funzione strategica e una potenziale fonte di vantaggio competitivo. Anche l'incertezza geopolitica sta sollevando preoccupazioni in tema di attacchi informatici aziendali, secondo 7 CEO su 10 (73%).

Quasi tre quarti delle aziende (72%) hanno un piano per gestire gli attacchi ransomware, una percentuale che scende al 56% per i CEO italiani. Tuttavia, quasi un quarto (24%) dei CEO globali riconosce di essere poco preparato per un attacco informatico, rispetto al 13% nel 2021.

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