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Abbandonare il modello di economia lineare

Nel corso degli anni, aziende e consumatori hanno prodotto e consumato senza preoccuparsi della disponibilità di materie prime e risorse naturali.

Questo ha portato ad un’economia globale fondata sul modello lineare, dove le risorse vengono estratte, trasformate, usate e poi smaltite, che ha generato un aumento dello stress sugli ecosistemi naturali e una diffusa scarsità di risorse, non più sufficienti per fronteggiare la sempre maggiore domanda di beni e servizi.

Secondo il modello lineare i prodotti alla fine del loro ciclo di vita sono considerati rifiuti e per questo non vengono avviati processi di recupero, riciclo o riuso

Questo modello non è più sostenibile in uno scenario caratterizzato dall’aumento della popolazione mondiale, più che raddoppiata tra il 1960 (3 Mld) e il 2017 (7,5 Mld) e della ricchezza globale (circa 10 volte rispetto agli anni 60’), che ha comportato un sostanziale incremento nell'utilizzo pro capite, e dalla diminuzione delle riserve di risorse naturali non rinnovabili dovuta ad un consumo sempre crescente sin dalla rivoluzione industriale.

I rischi per le imprese

L’irreversibile scarsità di risorse e il conseguente incremento e volatilità dei prezzi generano un rischio significativo per le imprese che vedono aumentare sia i costi di approvvigionamento di materie prime, sia il rischio di fornitura, con il relativo incremento delle fluttuazioni dei ricavi dovuto ad una maggior volatilità dei prezzi e della domanda di beni e servizi.

L’adozione di un modello di economia circolare è un’urgenza ed è alla base dei pilastri della sostenibilità. Tuttavia, gli ostacoli sono ancora tanti e mancano KPI da raggiungere e soprattutto da monitorare per raggiungere la circolarità.

Un modello economico rigenerativo

L’economia circolare è un modello economico rigenerativo fin dalla fase di design, pensato per mantenere il valore delle risorse, dei prodotti, dei componenti e dei materiali utilizzati, attraverso un sistema di modelli di business innovativi che minimizzi la creazione di scarti e rifiuti e che promuove il loro attivo riciclo e riutilizzo.

L’obiettivo dell’economia circolare è quello di mantenere in uso prodotti e materiali al loro valore più alto anche come componenti o materie prime. In questo modo nulla diventa spreco e viene mantenuto il valore intrinseco di prodotti e materiali. Questo risultato si ottiene, ad esempio, con lo sharing o il prodotto come servizio.

Passando da un'economia lineare a un'economia circolare, si passa dall'estrazione alla rigenerazione delle materie prime. Invece di degradare continuamente la natura, si costruisce il capitale naturale, ad esempio attraverso pratiche agricole che consentono alla natura di ricostruire i suoli, aumentando la biodiversità e restituendo i materiali al suolo.

La transizione coordinata al modello di economia circolare: una sfida complessa

L’impatto ambientale del ciclo di vita di un prodotto viene determinato fino all’80% durante la fase di progettazione.

L’economia circolare è un modello economico che offre opportunità per le aziende di tutti i settori, ma la transizione verso tale obiettivo non è semplice. Le aziende devono cambiare i propri modelli di business mentre i governi devono adottare politiche idonee per favorire la transizione.

Questo spiega perché è complesso pianificare e fissare obiettivi chiari per una transizione coordinata.

Introduzione del framework CTI

Il World Business Council for Sustainable Development (WBCSD) è la principale comunità globale, guidata da CEO, che riunisce oltre 200 tra le principali imprese sostenibili del mondo e che lavora collettivamente per accelerare le trasformazioni del sistema necessarie per un futuro a impatto zero.

Fin dal 2020 il WBCSD ha promosso i framework Circular Transition Indicators (CTI), che è stato rapidamente adottato da circa 1800 organizzazioni provenienti da 94 paesi del Mondo.

Oggi è disponile la versione 3.0 del framework CTI, le cui principali novità sono l’indicatore per quantificare l'impatto delle strategie circolari sulle emissioni di gas serra (GHG), gli indicatori per quantificare l'estensione del ciclo di vita e le linee guida di settore ed analisi degli scenari.

Analisi e monitoraggio dei KPI

Le aziende, per comprendere il loro livello di circolarità e poter definire obiettivi monitorabili con indicatori di performance (KPI) affidabili, hanno bisogno di un sistema di metriche che possa guidare il loro processo decisionale nell’integrazione della circolarità all’interno della loro strategia.

L’obiettivo del framework CTI è quello di fornire metriche di circolarità a livello aziendale per guidare la transizione verso un'economia circolare, incoraggiando le aziende ad adottare modelli di business circolari innovativi.

Il tool del CTI permette di strutturare i dati richiesti e calcolare automaticamente i risultati dei KPI. Consente, inoltre, di entrare in contatto con stakeholder interni o partner della catena del valore per richiedere i dati, evitando problemi di riservatezza.

Economia circolare e riduzione dei gas serra

Trasformare il modo in cui beni e materiali vengono prodotti e utilizzati secondo il modello di economia circolare offrirebbe un potenziale significativo per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, del 45%.

Un’azienda, invece di continuare ad operare secondo un approccio economico lineare ‘take-make-waste’, ha l’opportunità di garantire che il prodotto mantenga il valore più alto possibile e può spostarsi verso strategie di mantenimento di un valore più elevato. Ad esempio, riparare un prodotto, invece di riciclarlo, richiede meno lavorazioni, e conserva maggiormente il valore del prodotto ed emetterà anche meno CO2.

Il CTI è un modello semplice, completo, applicabile in tutte le industrie e catene del valore, ma flessibile, complementare agli sforzi di sostenibilità esistenti e adatto a qualsiasi prodotto, settore o tecnologia.