KPMG e la Fondazione Andrea Bocelli hanno realizzato una piattaforma innovativa, la ABF Suite, per semplificare ed ottimizzare la gestione delle informazioni nell’ambito di progetti complessi multistakeholder e migliorarne la trasparenza e la rendicontazione. Si tratta di un esempio efficace e innovativo di collaborazione pubblico-privata.

L’esperienza della pandemia ha dimostrato tra le altre cose il grado di interdipendenza tra le varie componenti della nostra società e ha anche fatto riscoprire il valore dei beni pubblici come la Sanità, la Scuola, il Lavoro. Ha anche aumentato nella società la domanda di protezione, soprattutto da parte delle fasce più deboli della società.

Il ruolo dei corpi intermedi per superare la contrapposizione tra pubblico e privato

Per rispondere a questo nuovo scenario è necessario superare la contrapposizione tra pubblico e privato. Questi due mondi, che in estrema sintesi sono rappresentati dalle imprese da una parte e dallo Stato e dalle Istituzioni dall’altra, per molti anni hanno parlato linguaggi diversi. I beni pubblici come la Sanità e l’Educazione, del resto, non possono essere considerati solo come proprietà delle istituzioni pubbliche. E neppure, in una visione moderna della società liberale, possiamo aspettarci che siano solo le istituzioni pubbliche a generare valore nell’ambito dei 'public goods'.

Da dove ripartire per superare questa contrapposizione tra pubblico e privato?

Per farlo servono dei corpi intermedi: soggetti che in grado di far dialogare queste componenti della società e di dare rappresentanza ai bisogni fasce sociali deboli. Si pensi, ad esempio, ai giovani senza un inquadramento professionale preciso, ma anche ad aree del nostro Paese, come quelle colpite dal terremoto del 2016, che sono rimaste indietro e che devono essere riportate ‘a bordo’ nel percorso di modernizzazione della nostra società.

Società di servizi professionali, come KPMG, e realtà del no-profit, come la Fondazione Andrea Bocelli, possono svolgere questo ruolo cruciale di corpo intermedio per far dialogare il pubblico e il privato e per dare rappresentanza ed espressioni a fasce sociali deboli. Nel DNA di entrambe, infatti, c’è un’attitudine al dialogo e alla sintesi di interessi spesso contrapposti, con la capacità di governare progetti complessi.

Il contesto di grandi trasformazioni sociali ed economiche e le collaborazioni pubblico private

La trasformazione digitale e gli obiettivi ESG sono due grandi trasformazioni che ridefiniranno il nostro modello di sviluppo. Si va sempre di più verso la società della conoscenza, dove i dati si trasformano in conoscenza ed orientano le nostre decisioni. Si va anche verso una società dove le imprese private non possono più limitarsi alla creazione dell’utile. Devono avere un impatto positivo. In questa duplice prospettiva è chiaro che questo progetto assume una sua valenza precisa, ossia quello di provare a sperimentare modelli di collaborazione pubblico e privato con piattaforme digitali che vanno nella direzione di garantire maggiore trasparenza, accessibilità e partecipazione ai progetti di responsabilità sociale. Sempre di più nella prospettiva di un modello di capitalismo più inclusivo il privato dovrà cercare alleanze e forme di collaborazione sia con il no-profit sia con il pubblico. Se questa è la traiettoria la piattaforma, ABF Suite, assume un suo valore di replicabilità anche in altri contesti perché ha l’obiettivo di portare un modello di economia digitale all’interno di un progetto che si colloca nell’ambito del framework ESG.

Infine, i progetti di collaborazione tra pubblico e privato sono progetti complessi e multistakeholder. Non è più sufficiente come nel passato solo la capacità di mobilitare capitali privati per la realizzazione, per esempio di investimenti pubblici.

Occorre sapere creare un ecosistema di attori pubblici e privati (sia profit che no-profit) che sia in grado di co-progettare, co-produrre e co-creare soluzioni, condividendo risorse non solo economiche, ma strumentali e competenze, ed anche rischi e vantaggi che possano generare valore per la società. Bisogna saper orchestrare tutte le risorse e farle funzionare in modo armonico mettendo insieme risorse finanziarie, risorse umane e tecnologiche.

Anche in questo caso società di servizi professionali alle imprese possono fornire un contributo pragmatico in termini di know-how, metodo di lavoro e approccio che sono messi a disposizione del Paese. In questo progetto, ad esempio, sono state analizzate le attività, ricomposte in processi che sono stati collegati alla tecnologia per poterli abilitare. Le competenze di metodo di questo tipo, messe a disposizione di KPMG, sono essenziali per creare le macchine operative che poi garantiscono l’execution di progettualità complesse, che significa capacità di portare a casa risultati concreti nei processi di cambiamento.

E se penso anche al cantiere del PNRR con tutte le sue molteplici articolazioni, credo che sia un know how fondamentale sia per governare progettualità complesse sia per determinare cambiamenti concreti.

Sia pure in modo embrionale questo progetto esprime queste diverse tendenze ed è utile metterlo a disposizione del Paese.