I recenti avvenimenti in Ucraina e la conseguente crisi umanitaria hanno suscitato sgomento ed apprensione in tutto il mondo.  La guerra e le successive sanzioni economiche imposte dall’Occidente alla Russia hanno scosso i mercati e minato la fragile ripresa post-COVID.

Mentre le istituzioni sono impegnate a livello diplomatico per la risoluzione del conflitto ed il ritorno alla pace e alla stabilità KPMG ha individuato 5 macro-tendenze su cui occorre che le aziende si focalizzino in questo momento delicato per garantire la continuità del business e la sicurezza delle persone.

I 5 trend chiave

Gli impatti del conflitto in Ucraina sono già evidenti su imprese, consumatori, governi e la società a livello globale. Inflazione, crisi energetica e interruzioni della supply chain sono accentuati dall'instabilità del mercato e dalla volatilità dei prezzi. Il crollo del rublo, il rischio di insolvenze e la difficoltà di accesso alla valuta estera da parte della banca centrale russa, secondo gli analisti di Eurasia Group, potrebbero determinare una contrazione del 10% dell’economia russa e una flessione dell’1% di quella globale. Inoltre, non sono previste nel breve termine riduzioni nei prezzi del gas e del petrolio, già ai massimi storici.

La business community sta lavorando per reagire alla crisi, concentrandosi su una soluzione pacifica come priorità chiave. Sono cinque le priorità che emergono.

1. Priorità assoluta: sicurezza delle persone

A metà marzo, secondo l'UNHCR, erano più di due milioni i rifugiati fuggiti dall’Ucraina e si prevede che nei prossimi mesi, se l'offensiva militare proseguirà, saranno tra i cinque e i dieci milioni.

Gli sforzi per preservare la sicurezza fisica dei dipendenti delle organizzazioni presenti in Ucraina, anche attraverso l'agevolazione dell'evacuazione o del trasferimento dei cittadini ucraini, sono fondamentali. È altrettanto importante contribuire a garantire il benessere fisico e mentale dei dipendenti ucraini e russi dislocati in altre parti del mondo.

2. Crescita dei rischi informatici

A seguito del moltiplicarsi di azioni e minacce alla sicurezza informatica di organizzazioni presenti in Ucraina, inclusi attacchi di tipo denial-of-service e malware, la creazione di piani di sicurezza informatica e resilienza sta rapidamente scalando l’agenda di molte organizzazioni in tutto il mondo. Infatti, anche i paesi che si sono uniti alle sanzioni contro la Russia o hanno pubblicamente sostenuto l'Ucraina non possono considerarsi immuni da rappresaglie sotto forma di attacchi informatici a infrastrutture critiche e sistemi IT.

3. Conformità alle sanzioni

Mentre molte aziende stanno adottando le misure necessarie a garantire il rispetto delle sanzioni, alcuni prodotti richiederanno l’osservanza di nuove misure di controllo prima di essere esportati o utilizzati in Russia. Per le organizzazioni sarà cruciale stabilire il livello di mobilitazione dei propri sistemi e processi nell’adesione alle sanzioni.

4. Impatto potenziale sulla supply chain

L'effetto combinato delle sanzioni e delle interruzioni di fornitura causate dal conflitto potrebbe mettere a dura prova il recupero delle catene di approvvigionamento, che stavano emergendo dalla fragile situazione economica dovuta alla pandemia.

Un quinto della produzione mondiale di grano e il 70% delle esportazioni di olio di girasole – materie prime cruciali per le aziende agroalimentari – provengono dalla Russia e dall’Ucraina. Le imprese dovrebbero accrescere la resilienza della catena di approvvigionamento, valutando le esposizioni e progettando strategie alternative per mitigare le eventuali vulnerabilità.

5. Il coraggio di seguire i valori ESG

Nell’ultimo mese le aziende si sono trovate a dover a prendere posizione sulla crisi in Ucraina. Un vero banco di prova, poiché l’applicazione dei valori organizzativi – e il conseguente boicottaggio delle attività in Russia – si è contrapposta agli interessi economici, con ricadute sulle opportunità di sviluppo del mercato.