Nel 2019 il mercato assicurativo italiano ha confermato la positiva inversione di tendenza avviata nel corso dell’anno precedente. La raccolta premi complessiva del mercato assicurativo italiano (portafoglio italiano ed estero, diretto ed indiretto, al lordo della riassicurazione) ha registrato nel 2019 una crescita del 4%, attestandosi a 144.236 milioni di Euro, grazie all’incremento sia del comparto Vita, sia dal comparto Danni.

La raccolta premi complessiva del comparto Vita ha registrato un incremento del 3,8% nel 2019, principalmente, tuttavia, per effetto della crescita dei premi contabilizzati dei prodotti con partecipazione agli utili (Ramo I e V), che ha più che compensato il brusco calo delle polizze di Ramo III, più Solvency friendly. Nel 2019 sono aumentate, per il sesto anno consecutivo, anche le polizze relative agli altri rami Vita (Rami IV e VI). La raccolta premi complessiva del comparto Danni ha registrato un aumento del 4,5% rispetto all’anno precedente, un trend positivo determinato totalmente dalla crescita registrata nel settore Non Auto. Il risultato netto degli investimenti è stato positivo e in forte crescita rispetto al 2019. Tale incremento è stato determinato al contempo da una significativa diminuzione degli oneri da investimento e dall’incremento dei proventi. Nel 2019 circa il 59% del portafoglio investimenti è rappresentato da obbligazioni ed altri titoli a reddito fisso.

Rispetto ai principali paesi europei, in Italia vi è ancora un potenziale da sfruttare in termini di copertura assicurativa, principalmente nei rami danni: l’incidenza dei premi assicurativi rispetto al PIL nel 2019 è stata pari al 7,8%. La penetrazione del comparto Vita si attesta al 5,9%, in lieve aumento rispetto al 2018. La penetrazione del segmento Danni, invece, è rimasta stabile rispetto ai livelli degli ultimi anni (circa 1,9%), mantenendo un significativo gap nei confronti dei principali paesi europei.

Assicurazioni: i trend alla luce del COVID-19

Alla luce dell’attuale contesto di incertezza determinato dal diffondersi della pandemia COVID-19, lo scenario di previsione per il mercato assicurativo è più complesso. A causa dell’incertezza relativa alla durata di tale fenomeno, ai suoi impatti sull’economia nazionale e internazionale, nonché alle possibili misure mitiganti adottate dalle autorità governative e di vigilanza, non risulta possibile determinare puntualmente le implicazioni che lo stesso potrà avere nel medio-lungo periodo sugli operatori assicurativi e sull’andamento del settore.

Anche in termini macroeconomici l’insorgere della crisi sanitaria a livello globale, la conseguente adozione di misure eccezionali di contenimento dei contagi e l’elevata incertezza sui tempi e sull’efficacia dei provvedimenti di controllo della propagazione del virus hanno completamente sovvertito gli scenari previsionali economici mondiali per il biennio 2020-2021, rendendo la costruzione di uno scenario economico previsionale accurato estremamente complessa. Se si osserva l’andamento del settore nel primo semestre del 2020, i premi derivanti dal lavoro diretto italiano del settore Vita hanno registrato una flessione semestre su semestre pari al -10,5%, mentre i premi derivanti dal lavoro diretto italiano del settore Danni hanno segnato una variazione negativa semestre su semestre pari al -3,7%.

Nel 2020 si conferma piuttosto molto vivace l’attività di M&A nel settore, guidata essenzialmente dalle attività degli operatori internazionali (in ingresso ed in uscita dal mercato italiano), dal trend di consolidamento del settore e dagli accordi di bancassurance, tradizionale driver dell’M&A nel comparto assicurativo.

L’emergenza COVID-19 ha avuto forti impatti in termini di interventi normativi a supporto del settore assicurativo e le compagnie oggi si trovano ad affrontare importanti cambiamenti in termini di informativa finanziaria, prodotti e operatività.

La congiuntura macroeconomica dovuta all’emergenza COVID-19 continua a non favorire la redditività delle compagnie assicurative. Nel prossimo futuro si delineano importanti sfide per le compagnie assicurative in tema di asset allocation, che dovrà evolvere per rispondere all’attuale contesto di mercato.

La riassicurazione rappresenta una nuova sfida per le compagnie, che sono chiamate a cambiare il paradigma nelle misurazioni dei contratti di riassicurazione, passando dalla mitigazione del rischio e dall’ottimizzazione del capitale in ottica Solvency II alle complessità introdotte dal principio IFRS 17.

La crisi finanziaria e sanitaria globale ed il contesto competitivo e tecnologico in costante evoluzione hanno cambiato le aspettative sul ruolo delle Funzioni di Controllo, che dovranno evolvere in ottica di innovazione e digitalizzazione per raggiungere obiettivi strategici, riducendo i costi e assicurando, al contempo, un'efficace attuazione e gestione dei requirement normativi.

Proprio la trasformazione digitale rappresenterà uno dei principali driver di crescita per le compagnie assicurative. Tra gli ambiti di possibile sviluppo, uno dei principali è rappresentato dalla Digital Health Insurance, l’offerta di polizze salute legate all’utilizzo di tecnologie digitali in grado di registrare e trasmettere dati precisi sullo stato di salute dei clienti.

L’agevolazione fiscale del cosiddetto ‘Superbonus 110%’, disciplinato dagli articoli 119 e 121 del Decreto Rilancio, ha destato l’attenzione dei contribuenti e degli operatori e apre interessanti opportunità per le compagnie assicurative.

Sono queste le principali tendenze e tematiche di attualità del settore assicurativo che evidenziamo nell’edizione di quest’anno del volume ‘Il mercato assicurativo italiano 2020’ e che, insieme alla sintesi dei numeri chiave e alla riclassificazione dei bilanci delle compagnie attive in Italia, crediamo possano rappresentare un utile strumento e una guida pratica per gli operatori del settore.

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