Nel nuovo scenario che si sta delineando quale risultato degli impatti causati su business ed economia dalla pandemia di COVID-19, occorre che le aziende ridefiniscano i tradizionali modelli di leadership e si adattino ad una realtà in forte evoluzione.

Il punto centrale su cui focalizzarsi è la valorizzazione del capitale umano. In questi mesi molte organizzazioni hanno fronteggiato il cambiamento con investimenti in tecnologia, lavorando sui propri processi produttivi. È necessario tuttavia che lo sviluppo tecnologico vada di pari passo con l’empowerment delle persone che fanno parte delle organizzazioni.

Non c’è più tempo per aspettare, occorre liberare tutto il potenziale umano inutilizzato all’interno delle aziende. Per fare questo, è necessario cominciare a smantellare il primo grande ostacolo: l’eccessiva burocrazia.

Burocrazia in azienda: nessuno è immune dai suoi costi

La burocrazia si manifesta sotto diverse forme. I più evidenti sono la stratificazione organizzativa e la creazione di processi rigidi, guidati da una proliferazione di regole di pura compliance dettate da una ricerca spasmodica della standardizzazione.

Bisogna innanzitutto essere consapevoli che nessuna azienda, cresciuta in termini di dimensioni e di complessità, è immune agli effetti della burocrazia. Sono molto diffuse le organizzazioni strutturate secondo una forte gerarchia e da un’elevata stratificazione, con un approccio top-down predominante e un forte orientamento a processi e procedure compliance-driven. Inevitabilmente, un contesto di questo tipo porta ad un utilizzo altamente sub-ottimale delle risorse e delle capacità di cui l’azienda dispone, perdendo la possibilità di cogliere opportunità disruptive che uno scambio di idee favorito da una condivisione bottom-up renderebbe più semplice. La burocrazia risulta quindi un ostacolo alla valorizzazione delle singole persone e al business in generale.

Un danno quantificabile economicamente per le organizzazioni. Diversi studi stimano che l’eliminazione o la significativa riduzione della burocrazia in azienda consentirebbe di raddoppiare il tasso di incremento di produttività all’interno dei paesi dell’OCSE. Risulta evidente come, in questo caso, una burocrazia più snella rappresenti un formidabile boost per l’economia.

Un antidoto alla burocrazia: la sperimentazione

Sperimentare significa crescere. Tuttavia, poche aziende incoraggiano davvero la sperimentazione e creano le condizioni affinché si sviluppi un ambiente propositivo. Le realtà permeate da burocrazia sono per loro natura risk adverse e quindi privilegiano il non-agire al rischio di commettere errori.

È invece fondamentale orientarsi verso un ecosistema aziendale che si basi sulla ‘libertà di sbagliare’, accompagnandolo con processi di adeguata gestione del rischio. Uno degli approcci più efficaci è quello di puntare su molte nuove iniziative, aumentando la scala degli esperimenti e suddividendo i rischi. Inoltre, è importante rimuovere le barriere gerarchiche affinché le idee possano fluire ed essere prese in considerazione indipendentemente dal ruolo di chi le propone, privilegiando lo scambio multidirezionale e evitando di punire gli inevitabili fallimenti.

Le persone al centro: focalizzarsi su employee experience distintiva, personalizzata, memorabile

Come emerso dalla ‘Global CEO Outlook Survey 2020’ di KPMG, nel periodo successivo alla crisi causata dal COVID-19 i CEO delle più importanti imprese globali identificano la gestione dei talenti come la minaccia più significativa per le proprie aziende.

Per reperire nuove risorse di valore sul mercato del lavoro e trattenere le persone chiave nelle organizzazioni, occorre focalizzarsi sulla valorizzazione del fattore umano. In questo senso, un cambio di paradigma è necessario e urgente. Chi ha intrapreso un percorso che si può sintetizzare con employee-as-a-client, che prevede di utilizzare per le proprie persone quanto viene fatto per attirare e fidelizzare i propri clienti, ha tratto un grande vantaggio competitivo sui propri concorrenti. Per fare questo è necessario concentrarsi su tre dimensioni:

  • sviluppare un employee journey con chiarezza e consapevolezza, creando touchpoint rilevanti (legati ai momenti sia professionali che personali);
  • costruire una employee platform per erogare servizi e contenuti che consenta la massimizzazione di un’esperienza personalizzata;
  • misurare costantemente i risultati con frequenza, ampiezza, profondità, in modo da poter migliorare continuamente l’offerta alle proprie risorse.

Questa valorizzazione dell’esperienza dei singoli distintiva e personalizzata, sostenuta dalla proposta di un purpose forte, chiaro e riconoscibile in cui identificarsi, rafforza l’attaccamento delle persone all’impresa e aiuta ad attrarre nuovi talenti specialmente tra i giovani Millennials, sempre più alla ricerca di un senso in cui incanalare il proprio potenziale.