All’inizio di quest’anno sarebbe stato difficile prevedere molte delle sfide che le Direzioni HR hanno dovuto affrontare a seguito della pandemia COVID-19. Sulla base delle evidenze della ricerca ‘2020 HR New Reality’, che ha visto la partecipazione di 1.300 HR Executive, si evince come l’emergenza sanitaria abbia avuto un forte impatto sulle priorità delle Direzioni Risorse Umane e, al contempo, favorito un’accelerazione dei processi di digital transformation.

L’indagine evidenzia inoltre come la composizione della forza lavoro sia destinata a modificarsi in modo significativo nei prossimi due anni, sollecitando le Direzioni HR ad una profonda innovazione per essere in grado di rispondere e gestire questi cambiamenti.

HR: cambiano le priorità

L’adozione massiva del remote working a causa della diffusione pandemica del COVID-19 ha indotto le organizzazioni a riflettere in particolare sugli impatti delle nuove modalità di lavoro sulla produttività e sul benessere dei dipendenti. L’adozione di misure per salvaguardare l'Employee Experience, oltre alla salute del personale, rappresenta per i Responsabili HR una delle principali aree di attenzione, aspetto confermato anche dalle evidenze della ‘KPMG 2020 Global CEO Outlook’ e della ‘2020 Harvey Nash/KPMG CIO survey’ (in pubblicazione prossimamente).

Un’ulteriore sfida che emerge dalla survey riguarda la necessità di mantenere le persone connesse, ingaggiate e produttive. Il passaggio repentino al lavoro a distanza ha messo in luce l’esigenza di rivedere i modelli di lavoro tradizionali a favore di logiche di smart working (si prevede che il 39% dei dipendenti in tutto il mondo continuerà a lavorare a distanza nei prossimi due anni), creando condizioni per una gestione efficace della collaborazione e rafforzando le capacità dei manager di gestire i collaboratori a distanza.

Un altro importante fronte su cui le Direzioni HR saranno chiamate a fornire un contributo riguarda la progettazione e implementazione di programmi strutturati di upskilling e reskilling (72% dei rispondenti) per fronteggiare le esigenze di nuovi profili professionali e competenze richieste dalle organizzazioni. Programmi che necessariamente dovranno fare leva sulle potenzialità del digital learning.

Una nuova prospettiva per le Risorse Umane

Le sfide in atto e il contributo atteso dal mondo HR per i processi di cambiamento e innovazione delle aziende impongono una riflessione critica sugli attuali modelli operativi delle funzioni Risorse Umane e sull’opportunità di adottare nuovi approcci e nuove competenze, come ha dichiarato Robert Bolton, Head of Global People and Change Center of Excellence di KPMG International.

Queste le principali capabilities richieste alla funzione HR:

  • Change management a supporto dei programmi di trasformazione (44% dei rispondenti)
  • Gestione della performance e della produttività in un contesto di lavoro da remoto (ca. il 45% dei rispondenti)
  • Progettazione di percorsi di reskilling e upskilling della workforce (36% dei rispondenti).

Avviare il cambiamento ripensando l’Employee Experience

Il periodo della pandemia ha confermato ulteriormente la rilevanza dell’engagement delle persone come driver per garantire continuità in un contesto instabile ed incerto.

Nel ripensare in maniera radicale le modalità di ingaggio e motivazione del personale nel ‘New Normal’, le aziende dovranno reinventare una Employee Experience nuova e sostenibile nel lungo periodo, che adotti il punto di vista delle persone, costruendo attorno a loro una esperienza distintiva, allineata e coerente con i nuovi bisogni.